Legge Pinto: MEF abbiamo un problema!

           Questa Organizzazione Sindacale ha sempre difeso i dipendenti di questa Amministrazione da “nemici” esterni e/o interni che siano.

E, proprio in quest’ottica, riteniamo di dover accendere ancora una volta i riflettori sul problema dei mancati interventi, tecnici strutturali amministrativi e politici, relativi all’adeguamento di cui alla c.d. “Legge Pinto”.

La Legge 24 marzo 2001, n. 89, c.d. “Legge Pinto”, ha introdotto nel nostro ordinamento un procedimento per il risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, derivanti dall’irragionevole durata del processo.

Sicuramente l’emanazione di questa Legge, che ribadiamo nasce per tutelare e ripagare il cittadino per un torto subito, ha generato un numero considerevole di richieste di risarcimento; Sicuramente le Amministrazioni interessate dalla procedura risarcitoria si sono trovate impreparate per mancanza di personale, per mancanza di strumenti informatici e per mancanza di programmazione operativa specifica.

Nessuno può negare tali difficoltà così come nessuno può negare lo scarso interventismo da parte dei soggetti interessati, a partire dalla classe Politica per arrivare alla classe Dirigente.

Nessuno ha sentito il dovere “morale” di intervenire, se non nell’ultimo periodo, presso la ex Direzione dei servizi del Tesoro, titolare del procedimento, al fine di riorganizzare le attività lavorative, verificare l’adeguatezza sia del personale preposto che dei flussi di lavorazione e quant’altro.

Uffici sotto pianta, procedure basate ancora sul cartaceo, ripetuti e notevoli flussi documentali in/out, creazione di task force soppressione di task forse, dati mancanti, dati richiesti, ottemperanze che piovono come non ci fosse un domani e chi più ne ha più ne metta.

Siamo a conoscenza che ultimamente qualcosa si stia muovendo prevalentemente per la parte afferente la dematerializzazione, i flussi informativi e la gestione delle pratiche, ma questo non è sufficiente, soprattutto perché nel frattempo molto del personale attualmente adibito andrà in quiescenza e ne andrà formato di nuovo (ammesso che arrivi nuovo personale) e tutto ciò comporterà ulteriore ritardo dell’entrata a regime dei cambiamenti e, conseguentemente, dell’erogazione del dovuto.

Nonostante i cambi al vertice sia della ex Direzione Servizi del Tesoro che dello stesso Dicastero restano, sicuramente, grandi difficoltà a dipanare, in tempi rapidi, questa matassa e non faremmo certamente del bene agli stessi lavoratori incaricati a svolgerla se si sottacesse tutto questo: altro che stress da lavoro correlato!

Allo stesso modo non è ammissibile, che Sentenze emanate da più di 4/5 anni, con le quali è stato riconosciuto il diritto ai cittadini di vedersi risarcito un danno subito, aspettino impolverate su qualche scrivania o in qualche armadio. Se non si è in grado, con azioni amministrative, di abbattere l’elevato volume di arretrato, ci si rivolga ai referenti politici di questa Amministrazione per ottenere, appunto, personale e strumenti idonei.

Chissà, magari verrà emanata una Legge che sanzionerà il MEF per le lungaggini nei risarcimenti a quei risarcimenti dovuti per la lungaggine dei processi, che elimini una volta per tutte questo sommare danno su danno nei confronti dei cittadini.

In attesa che qualcuno si adoperi in tal senso diventa, in ogni caso, sempre più difficile difendersi da critiche ed attacchi ad opera di chi reputa i dipendenti pubblici inutili, se non addirittura dannosi, burocrati.

Roma, 15/05/2020

                                                                               Il Coordinatore Nazionale MEF
                                                                                            Walter Marusic

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