Avvocatura e Lavoro Agile, il perchè di un No!
Si è tenuto in data 14/01/2022 l’incontro con l’Amministrazione avente per oggetto il “nuovo Protocollo di intesa sulle nuove linee guida per il rientro in presenza e la regolamentazione dell’organizzazione del lavoro amministrativo presso l’Avvocatura dello Stato”.
Iniziamo facendo un plauso al Segretario Generale, Avv. Paolo Grasso, per aver intrapreso, a differenza di altre Amministrazioni, la strada del confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori al fine di arrivare alla sottoscrizione di un Protocollo attuativo delle nuove linee guida per gestione dello smartworking conseguente la Circolare Funzione Pubblica/Ministero del Lavoro.
Continuiamo dicendo che, a nostro avviso, si fermano qui le note liete scaturite dal confronto odierno.
Questo perché a fronte di: “Una delle principali caratteristiche della disciplina oggi vigente per il lavoro agile nella pubblica amministrazione è la flessibilità.
Ogni Amministrazione, pertanto, può programmare il lavoro agile con una rotazione del personale settimanale, mensile o plurimensile con ampia flessibilità, anche modulandolo, come necessario in questo particolare momento, sulla base dell’andamento dei contagi, tenuto conto che la prevalenza del lavoro in presenza indicata nelle linee guida potrà essere raggiunta anche nella media della programmazione plurimensile.”
In sintesi, ciascuna Amministrazione può equilibrare il rapporto lavoro in presenza/lavoro agile secondo le modalità organizzative più congeniali alla propria situazione, tenendo conto
dell’andamento epidemiologico, nel breve e nel medio periodo, e delle contingenze che possono riguardare i propri dipendenti.
L’Avvocatura dello Stato, invece, non potendo garantire una programmazione basata sulla pura prevalenza delle giornate lavorative in sede, spalmata su 6 mesi (49% in remoto e 51% in sede) fino al 30 giugno 2022, come da Noi richiesto, ha preferito rifugiarsi nella concessione di massimo 3 giorni in lavoro agile e 2 in presenza, settimanalmente fino al 31 marzo 2022.
Motivazione di tale scelta, oltre alle difficoltà organizzative, è quella di voler rendere conforme in tutta Italia la gestione del Lavoro agile.
In tal senso ci è parsa allora stonata la dicitura “massimo” 3 giorni, in quanto si basa su una discrezionalità che può portare alla conseguenza che a Roma i 3 giorni siano riconosciuti a tutti i colleghi mentre a Catania ne vengano riconosciuti 2, 1 o nessuno.
A nulla è valso l’aver fatto notare come la discrezionalità sia alla base dell’attivazione del lavoro agile che si perfeziona, appunto, tramite un Accordo Individuale e che può comportare differenze attuative all’interno dello stesso Ufficio e figuriamoci tra sedi diverse.
Altra motivazione portata al tavolo per respingere la Nostra proposta è stata quella di non voler mettere in difficoltà i vari Preposti facendo prendere posizione in conseguenza alle istanze di utilizzo del lavoro agile presentate dai vari colleghi.
Motivazione che non riteniamo ricevibile considerato quanto detto fin qui, e cioè che il lavoro agile si basa sul raggiungimento di un Accordo tra le parti, per cui quel qualcuno “Preposto”, tenendo come stella cometa il “mantenimento invariato dei servizi resi all’utenza”, dovrà ad ogni modo effettuare delle scelte.
Un modo per evitare tale “criticità” era fattibile: eliminare la parola “massimo” ed assicurare così l’accesso a tutti a 3 giorni di lavoro agile.
Anche di questo se ne è preso atto senza però dare alcun seguito, così come è stata rispedita ai proponenti la richiesta di aumentare a 4 i giorni settimanali concedibili in lavoro agile.
Peccato! Riteniamo che l’Avvocatura ed i suoi dipendenti abbiano perso una buona opportunità offerta dalla Circolare Brunetta/Orlando, cioè quella di concedere ai lavoratori la possibilità, non l’obbligo si badi bene, di lavorare da casa evitando di utilizzare mezzi pubblici e/o di affollare gli Uffici e quant’altro sempre in Accordo con l’Amministrazione.
Flessibilità ed intelligenza sono i principali pilastri sui quali ciascuna Amministrazione è libera di organizzare la propria attività, mantenendo invariati i servizi resi all’utenza.
Flessibilità, appunto!
Confintesa FP ha ritenuto di non poter sottoscrivere un Protocollo al ribasso, un Protocollo che non tiene sufficientemente conto dell’acuirsi della pandemia, dell’aumento dei positivi e di tutto ciò che ne discende, amplificato dal periodo invernale in corso.
Siamo convinti che si poteva concedere il massimo delle giornate in lavoro agile disancorandole dal periodo settimanale, spalmandole sul semestre e programmando degli step per monitorare la situazione e valutare eventuali azioni da intraprendere.
Si è scelto di fare altro e Noi non lo condividiamo.
Roma, 14/01/2022
Coordinatore Nazionale Avvocatura Walter Marusic