Taddeo Albanese eletto Segretario Generale dell’UGL: ritorno alla Legalità

untitledOggi pomeriggio in un noto albergo romano il Consiglio Nazionale del sindacato, sotto la Presidenza del Vice segretario generale dell’Ugl Serafino Cabras, ha eletto, all’unanimità, Segretario Generale il sindacalista Fiorentino Taddeo Albanese già a capo della locale Unione Territoriale del Lavoro e componente il Consiglio Nazionale.

La nomina è avvenuta dopo un dibattito che è stato contrassegnato da momenti di corale e verbale dissenso nei confronti del comportamento tenuto in questi ultimi nove mesi dalla cordata Capone, Polverini, Cetica.

La candidatura di Taddeo Albanese è nata grazie al senso di responsabilità di Salvatore Muscarella che ha ritenuto di ritirare, in questo delicato momento, la sua candidatura per favorire un dialogo con la componente che sostiene Capone e ricostruire un clima unitario all’interno dell’Ugl.

E’ stato lo stesso Muscarella, invitato a parlare dallo stesso Albanese dopo la sua elezione a Segretario Generale, a dichiarare che ora è il momento del dialogo e non della contrapposizione ed in tal senso ha ritenuto di rinviare la sua candidatura al prossimo Congresso Confederale.

“La figura di Albanese – ha detto Muscarella – è garanzia di trasparenza e legalità, condizioni queste necessarie per rilanciare un sindacato che negli ultimi nove mesi sotto la guida di Capone ha perduto credibilità e consensi su tutto il territorio nazionale”.

In effetti sono state commissariate oltre cinquanta tra strutture territoriali e di categoria con circa 80 dirigenti sindacali dichiarati “decaduti” dagli incarichi o addirittura espulsi.

Al momento, per effetto dell’Ordinanza Bernardo, le strutture commissariate sono tornate, anche burocraticamente, sotto il controllo degli epurati.

Bisogna vedere quale sarà la reazione della cordata Capone/Polverini/Cetica alla luce anche di quanto dichiarato dallo stesso Capone il quale ritiene che l’Ordinanza del Giudice non riguardi i commissariamenti ma solo le decadenze.

Da osservatori esterni pensiamo che il Capone non “lascerà” tanto facilmente il campo libero a Taddei ma l’Ordinanza del Tribunale, chiara e ampiamente articolata, dice espressamente che sia Capone che la segreteria confederale da lui nominata non erano “legittimati” a compiere atti interni ed esterni (sospensioni, decadenze, commissariamenti, nomine, etc.) oltre agli atti amministrativi in nome e per conto dell’UGL.

Da ciò se ne deduce che l’attuale riunione del Consiglio Nazionale è “regolarmente costituita” e i provvedimenti presi dal Consiglio Nazionale sono validi a tutti gli effetti.

A margine della riunione il Segretario Generale Albanese ha provveduto a nominare la nuova Segreteria Confederale che risulta composta da: Maddalena Imperiali, Danilo Scipio, Loretta Civili, Daniele Ruisi, Armando Mascaro e Stefano Conti.

La media dell’età dei componenti la Segreteria Confederale è di 35 anni e questo dimostra la volontà di Taddeo Albanese di dare seguito ad un percorso che dia la possibilità ai giovani sindacalisti di assumere ruoli decisionali all’interno dell’UGL.

“Il lavoro che ci aspetta è faticoso e difficile – ha dichiarato Albanese- ma dopo questo lungo periodo di difficoltà ha prevalso la Giustizia che ha riportato sulla strada della Legalità e della Democrazia l’intera Organizzazione Sindacale”.

Gli umori dei presenti alla riunione erano da “Festa della Liberazione” e di ritorno alla normalità e soprattutto alla legalità pur nella consapevolezza che “la guerra continua”

Nei prossimi giorni seguiremo l’evolversi della situazione nella speranza che il buon senso, e soprattutto il senso di rispetto della decisione del Tribunale di Roma, prevalga sulla voglia, da parte di Capone & C., di “resistere, resistere, resistere”, questa volta non ad un sopruso ma alla Legge.

A dire il vero i tantissimi sindacalisti, giunti da tutta Italia per partecipare a questa riunione, non credono che la Signora Polverini e il suo collega Cetica siano disponibili ad accettare, senza “batter ciglio”, che il “loro” Capone venga “rottamato” oltre che dal Giudice anche dai lavoratori.

Aspettiamo e vediamo questo “batter di ciglio”.

10/08/2015  – Massimo Visconti

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