UGL: I rappresentanti sindacali chiedono il rispetto della Legge

Logo Federazione IntesaDopo l’ultima ordinanza sono innumerevoli le reazioni sulla stampa e sui social network della base UGL che chiede il rispetto di quanto sancito dal giudice.

La decisione del Tribunale di Roma, emessa dalla Terza Sezione Civile a firma della dottoressa Cecilia Bernardo, annulla sia la nomina a Segretario Generale di Paolo Capone sia tutti gli atti che il Capone ha firmato compresa la costituzione, non valida secondo il Giudice, della Segreteria Confederale.

Non solo coloro che sono stati oggetto delle decadenze dagli incarichi e delle espulsioni hanno detto la loro, rispetto a quanto contenuto nell’Ordinanza del Tribunale di Roma, ma anche semplici iscritti, che hanno sostenuto la battaglia portata avanti dai componenti il gruppo “Ripartire dal Territorio”, hanno chiesto a gran voce il “ripristino della legalità” e il ritorno alla situazione Organizzativa del 29 Ottobre dello scorso anno.

In queste ultime ore si sono susseguiti comunicati stampa sia della “cordata” Capone/Polverini/Cetica che, dando un’ interpretazione del tutto discutibile, sul piano del Diritto, ritengono che l’Ordinanza riguardi solo “le modalità di decadenza” dei componenti il Consiglio Nazionale evitando di toccare l’argomento della nomina del Segretario Generale e della Segreteria Confederale e arrivando a dire che tutti gli atti firmati da Capone e dalla (sua) Segreteria Confederale (dichiarata dal Giudice illegittima) sono validi.

Di conseguenza, secondo questa discutibilissima teoria, secondo Capone & C. sarebbero validi i commissariamenti posti in essere in varie categorie ed in molte strutture territoriali.

Contrariamente, i ricorrenti le cui tesi sono state tutte fatte proprie dalla Dottoressa Bernardo nella sua Ordinanza, ritengono che Capone “occupi abusivamente” la Segreteria Generale dell’Ugl e che, invece, si debba ripartire dal Consiglio Nazionale di Montesilvano del 29 Ottobre per dare luogo a nuove votazioni per eleggere il Segretario Generale secondo quanto previsto dallo Statuto Confederale.

Ora, però, c’è da verificare chi dei due contendenti, Capone e Muscarella, sia in grado di raccogliere i 2/3 dei consensi dei componenti il Consiglio Nazionale per essere eletto Segretario Generale.

Voci che circolano nell’ambiente darebbero per perdente proprio Capone in quanto molti dei sostenitori di un tempo sarebbero pronti a votare Muscarella ma tutto è da provare con la conta corretta che dovrà tenersi in un prossimo Consiglio nazionale.

I toni usati dal Capone nel comunicato pubbllcato sul sito ufficiale dell’UGL non lasciano molto spazio al fatto che la componente che sostiene Capone sia disponibile ad arrivare ad un accordo per riportare le lancette al 29 Ottobre 2014.

Infatti Paolo Capone afferma che il giudice si è limitato a parlare di “decadenze” ritenendo che sia necessaria solo “un’articolata motivazione” delle stesse.

Vogliamo ricordare ai nostri lettori e, se ce lo consente al Signor Capone, che la dottoressa Bernardo ha “SOSPESO” le delibere di nomina di Capone e della sua Segreteria Confederale e di conseguenza resi nulli tutti gli atti da questi firmati a partire dalle decadenze dal CN fino ad arrivare alle espulsioni o dai commissariamenti delle tantissime strutture di categoria e territoriali fino alla nomina del Presidente dell’ENAS (altro capitolo dolente di cui ci occuperemo nei prossimi giorni).

Vogliamo sommessamente far notare che, a fronte dell’ordinanza, potrebbero esserci anche “responsabilità penali e personali” amministrative relative all’utilizzo del patrimonio da parte di persone “non legittimate”.

Ovviamente sono responsabilità che, eventualmente, saranno da accertare e provare ma anche questo tema in queste ore è particolarmente sentito dai dirigenti che sono stati oggetto di “illegittime” espulsioni.

Si sta riaccendendo anche la polemica tra le Federazioni che si sono rese “autonome” dall’UGL per difendere la propria Identità e lo stesso Capone.

In particolare il segretario dei Forestali, Danilo Scipio, ha ripreso, a rigor di Ordinanza, il ruolo di Responsabile Confederale del Dipartimento Sicurezza dell’UGL e ha dichiarato che “Sono certo che la seconda sospensione consecutiva di Francesco Paolo Capone dalla carica di segretario generale dell’UGL, ordinata dal Tribunale di Roma, sarà anche l’ultima perché non posso credere che avrà la faccia di bronzo da riproporsi in qualunque ulteriore contesto sindacale, quantunque gli fosse ordinato di farlo” e – prosegue il sindacalista – (l’Ordinanza ndr) oltre a rappresentare la vittoria della coerenza, della trasparenza e della legalità, valori di cui il Coordinamento Sicurezza si è fatto sempre portabandiera insieme alla parte sana dell’UGL, condanna inesorabilmente le condotte spregiudicate di persone senza scrupoli e personaggi finiti sotto la lente d’ingrandimento della magistratura per aver munto all’inverosimile il sindacato, che hanno sempre tirato i fili dei propri burattini e lavorato nell’ombra per i propri interessi politici e personali”.

Insomma Scipio, che parla a nome dei Poliziotti, delle Guardie Forestali, delle Guardie Penitenziarie e dei Vigili del Fuoco non le manda a dire dimostra qual è il livello di contrapposizione che regna all’interno di questo sindacato.

Le prossime ore saranno utili a capire cosa succederà in Via delle Botteghe Oscure e come “i vincitori” e oppositori di Capone intendano far applicare quanto “Ordinato” dal giudice.

Da parte dei “CaponPolveriniani” la palla è ferma al comunicato di Capone il quale, riferendosi a quanto sancito dal giudice, afferma che “ciò non fermerà neanche per un secondo le nostre iniziative”.

Insomma, al momento, Capone non vuole (o gli viene impedito) scendere da cavallo con il rischio, però, di essere “disarcionato da un cavallo erudito e che magari sa leggere le sentenze….beh, allora rischia di farsi veramente male con quella caduta.

10/08/2015  – Massimo Visconti

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