UGL: Oltre che ciechi sono anche sordi?

 “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…” è un antico proverbio, frutto della saggezza popolare che nasce dall’esperienza e si attaglia perfettamente a quanto sta accadendo dentro l’Ugl.

Tutto ciò succede all’indomani dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Roma a firma del giudice Cecilia Bernardo, che, in modo chiarissimo e articolato: “in accoglimento dell’istanza cautelare:

1) sospende l’efficacia delle determinazioni assunte dal Consiglio Nazionale di Ugl in data 14 febbraio 2015 e in data 20 febbraio 2015 aventi ad oggetto le decadenze dei Consiglieri Nazionali;

2) sospende l’efficacia della delibera di elezione di Francesco Paolo Capone alla carica di Segretario Generale di UGL emessa dal Consiglio Nazionale di UGL in data 20 febbraio 2015;

3) sospende l’efficacia della nomina dei componenti della Segreteria Confederale di UGL formalizzata da Francesco Paolo Capone, nella qualità di Segretario Generale di UGL in data 20 febbraio 2015.

Ora è talmente evidente che, giuridicamente parlando, quando si usa il termine “sospende l’efficacia”, il giudice ritiene che nessun atto prodotto da chi non è legittimato a compierlo produce “effetti giuridici e/o patrimoniali” e quindi è “inefficace”.

Questo è quanto scritto su tutti i trattati di Diritto e questo, ovviamente, ha inteso significare la Dottoressa Bernardo quando ha messo nero su bianco con un’ Ordinanza che non si riduce alla semplice paginetta di dieci righe ma si articola in tredici pagine come avviene quando si emettono sentenze di merito.

Insomma la dottoressa Bernardo ha detto chiaramente che tutto ciò che è avvenuto il 14 e il 20 febbraio “non può produrre effetti” in quanto le delibere sono considerate “inefficaci”.

In parole semplici Paolo Capone non è il Segretario Generale, la Segreteria Confederale da lui nominata non esiste e i Consiglieri dichiarati “decaduti” e i sindacalisti commissariati debbono essere reintegrati nel loro ruolo Istituzionale.

Di conseguenza tutte le sospensioni, i commissariamenti operati nelle categorie e sul territorio e tutte le espulsioni sono “atti illegittimi” compresa la nomina del Presidente dell’Enas.

A questo aggiungiamo la precedente Ordinanza che sospendeva la prima nomina di Capone per opera del giudice Garri e la situazione è chiarissima: la palla ritorna al 29 ottobre 2014 e il Consiglio Nazionale che è “legittimato” ad eleggere il Segretario Generale e quello composto dalle persone che furono convocate a Montesilvano dopo le dimissioni di Geremia Mancini.

Oltretutto il giudice non ha ritenuto valida, contrariamente a quanto affermano alcuni, nemmeno la convocazione del 16 maggio per i motivi sopra esposti.

Altre interpretazioni sono solo strumentali e non rispondenti a quanto stabilito sia dal giudice Garri che dal giudice Bernardo.

Ora non volendo entrare, in quanto non c’interessa, nella polemica “di chi” deve essere il Segretario Generale vogliamo solo, con questa spiegazione, rispondere ai tantissimi lettori che ci hanno scritto e che chiedono di essere aiutati a capire cosa sta succedendo nell’Ugl, perché fra l’elezione di Taddeo Albanese e il comunicato di Paolo Capone, che parla ancora come se fosse lui il Segretario Generale, il cittadino comune non ci sta capendo nulla.

In punta di diritto tutto deve essere riportato al 29 ottobre 2014 e quindi o si riprende la sessione interrotta burrascosamente a Montesilvano oppure si potrebbe procedere alla convocazione straordinaria del consiglio Nazionale se questa venisse “richiesta” dai 2/3 dei suoi componenti.

Ora la procedura che è prevista dallo Statuto dell’UGL in tema di “richiesta” di un Consiglio Straordinario è sancita dall’articolo 13 comma 13 che dice che il Consiglio Nazionale può riunirsi ”in via straordinaria, ogni qualvolta la sua convocazione sia richiesta dai 2/3 dei componenti”.

Attenzione che si parla di “richiesta” di convocazione in quanto la competenza a fissarne la data, lo stesso Statuto, l’attribuisce al Segretario Generale che, secondo l’articolo 14 comma 4 “Presiede il Consiglio Nazionale, provvedendo alla sua convocazione d’intesa con la Segreteria Confederale”.

Quindi per effetto delle Ordinanze dei Giudici Garri e Bernardo che hanno dichiarato inefficaci le delibere di nomina di Capone e della sua Segretaria Confederale, l’unico Organismo che alla data del 29 ottobre 2014 era, ed è, legittimato a convocare il Consiglio Nazionale è, ed era, la Segreteria Confederale nominata da Geremia Mancini ovvero quella in carica il 29 ottobre scorso.

Il resto è tutto “contra legem “. Per chi non conosce il latino spieghiamo che la locuzione latina “Contra legem facit qui id facit quod lex prohibet” tradotta letteralmente significa che “agisce contro la legge colui che compie ciò che la legge proibisce”.

E con questo speriamo di esserci e soprattutto di aver spiegato ai lettori che ce lo hanno chiesto che il Signor Capone può far chiedere l’ autoconvocazione del Consiglio Nazionale ma i componenti debbono essere i 2/3 di coloro che alla data del 29 ottobre facevano parte di quel Consiglio.

Non leggere questo nella sentenza vuol dire essere ciechi ovvero non “voler vedere”.

Detto questo, e ribadito che all’ Ultima Ribattuta non interessa se il Segretario Generale dell’Ugl si chiami Tizio o Caio, l’unica cosa che ci sentiamo di dire, se ce lo consente e con tutto il rispetto, al Signor Capone è che sarebbe il caso di accettare il consiglio della Dottoressa Bernardo che alla fine del punto 9 dell’Ordinanza dice che; “è sufficiente osservare che corrisponde ad un interesse generale di ogni associazione che la gestione avvenga nel rispetto delle disposizioni che l’associazione stessa si è data al fine di garantire il confronto democratico tra le diverse istanze operanti al suo interno”.

Questa situazione, non certo per responsabilità del Tribunale di Roma e delle Ordinanze emesse, sta mettendo a rischio anche il posto di lavoro di centinaia di persone dipendenti dall’ENAS o dalle associazioni di cui l’UGL è promotrice e quindi basterebbe che il Signor Capone alzasse il telefono e chiamasse il Signor Albanese così da poter concordare i modi per arrivare ad una corretta gestione delle procedure per l’elezione del nuovo Segretario Generale.

Poi vinca chi ha i voti.

I grandi uomini si riconoscono dai loro comportamenti e allora si vedrebbe veramente se qualcuno oltre a non voler essere cieco vuole non essere anche sordo al grido dei propri dipendenti che da mesi non ricevono lo stipendio.

Se avverrà questo noi saremo i primi a plaudire a questo gesto… chiunque lo faccia.

12/08/2015 – Massimo Visconti

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